Il Pensionamento, una nuova rinascita

A cura della Dott.ssa Daniela Cusimano, Psicologa Clinica, Coordinatrice Pronto Soccorso Psicologico Italia

Il Pensionamento

“La migliore pensione è il possesso di un cervello in piena attività” (Rita Levi Montalcini).

Il pensionamento è quel provvedimento che autorizza o impone la cessazione dell’attività di un lavoratore e il suo inserimento nello status di “pensionato”.

Il pensionamento rappresenta pertanto un importante cambiamento nella vita di chiunque lo viva e, come tale, comporta la costruzione di “nuovi equilibri”.

In alcuni casi l’uscita dal contesto di lavoro è vissuta come una vera e propria “liberazione”: una liberazione da eventuali costrizioni, come turni di lavoro sacrificanti, orari rigidi, scarsa flessibilità di gestione del proprio tempo e limitazione dell’autonomia personale.

In altri casi però la pensione può rappresentare una “perdita” che genera nei soggetti interessati da tale cambio di condizione economica e sociale, sentimenti negativi e sensazioni di scarsa autostima, inutilità e vuoto.

In generale, é possibile invididuare delle “tappe” che portano al pensionamento:

Prepensionamento: in questa fase iniziale sorgono le prime aspettative sul futuro e su ciò che la pensione porterà nella propria vita. Si inizia a maturare l’idea che il proprio percorso lavorativo è in fase di conclusione.

Novità: la prima reazione dopo aver lasciato il lavoro è l’entusiasmo. Si è emozionati dall’idea di poter dedicare più tempo a sé stessi, ai propri sogni e alle attività ormai abbandonate da tempo.

Delusione: a distanza di pochi mesi sopraggiunge un senso di delusione, depressione, iperattività oppure angoscia. La nuova vita non sembra rispettare le aspettative.

Ripianificazione: si ripianifica la vita in modo diverso dal passato. Le aspettative si adattano così da renderle più realistiche rispetto al presente.

Adattamento: durante quest’ultima fase si organizza una nuova routine e si crea un nuovo progetto di vita a lungo termine.

Il conseguimento dello “status di pensionato” comporta il raggiungimento del capolinea professionale. Ma, come già accennato, mentre per qualcuno il traguardo tagliato corrisponde a una sorta di “rinascita” per poter fare ciò che per obblighi, responsabilità e impegni lavorativi non si è mai potuto fare prima, per qualcun altro l’idea di vacanza non stop (idealizzata soprattutto negli ultimi anni di lavoro), non appare più così allettante.

L’assenza di lavoro comporta infatti la “perdita” di uno status sociale consolidato da molti anni ed una ridefinizione della propria immagine, sia all’interno della società che nella famiglia; cambiamenti questi che possono provocare depressione, sensazione di vuoto, di inutilità e di esclusione dal mondo.

Per quanto riguarda ad esempio la situazione familiare, con il cessare dei propri impegni lavorativi si è più presenti in casa, e questo cambiamento richiede una modifica non indifferente anche negli equilibri di coppia; ecco che allora possono sorgere conflitti che implicano un riassestamento dei rapporti ed una nuova definizione dei ruoli.

Dunque, in alcuni casi nell’immaginario di chi lavora e ha ancora vari anni prima della pensione, quest’ultima rappresenta un sogno idilliaco, un traguardo agognato e spesso idealizzato: finalmente tempo libero, relax, assenza di responsabilità e sensazione di rinascita; ma non tutti riescono a godersi il congedo dal lavoro come avevano previsto!

Ecco così che il dono di avere una maggior disponibilità di tempo potrebbe, almeno inizialmente, divenire un’“arma a doppio taglio”: se da un lato si ha il tempo per sistemare casa, andare in vacanza, e dedicarsi agli hobby, dall’altro avere più libertà può indurre a focalizzare l’attenzione su pensieri negativi.

Bisogna infatti dire che, in questa delicata fase di vita, oltre a cambiare di molto la routine giornaliera nelle cose concrete, si verificano nei soggetti degli inevitabili cambiamenti anche a livello più astratto e psicologico.

Un modo per provare ad alleviare le ansie ed i timori derivanti dalla totale cessazione del proprio impiego lavorativo e dalla gestione di un nuovo tempo “vuoto”, é quello di provare ad anticipare mentalmente il modo in cui poterlo riempire ed organizzare: il pensionamento potrà essere un bel periodo se già qualche mese prima si inizia a pensare, progettare e predisporre concretamente quello che si vorrebbe fare quando finalmente se ne avrà la possibilità.

Per godersi questa seconda parte di vita non bisogna cadere vittime della solitudine e dei pensieri negativi; piuttosto è importante chiedersi cosa si è accantonato fino a quel momento e capire che forse è arrivato il momento per “riabilitare i propri sogni”. Ovviamente non bisogna avere la pretesa di avere la stessa prestanza fisica di un tempo, ed accettare i limiti dell’età ponendosi degli “obiettivi raggiungibili”.

Dopo tanti anni di lavoro in cui si è dovuto spesso lasciare da parte il proprio benessere psicofisico, ora è arrivato il momento di tornare a pensare a sé stessi. Si tratta di un traguardo meritato e non di un’alternativa meno appetibile al lavoro.

Il pensionamento, in quest’ottica, può dunque diventare un’occasione preziosa da sfruttare per prendersi cura di sè, per mettere in atto progetti, anche per osare quello che prima il proprio ruolo non permetteva. E’ possibile continuare a darsi da fare, anche se in un modo diverso e forse più congeniale alle proprie inclinazioni: aiutare gli amici, andare a pesca, seguire i nipoti, dipingere, viaggiare, prendersi cura di qualcuno che ne ha bisogno, provare qualcosa di nuovo, o semplicemente godersi la solitudine o la possibilità di alzarsi quando se ne ha voglia.

“Ognuno può trovare un modo personale per rendere soddisfacente anche questa fase della vita, continuando a coltivare la ricerca del piacere e della gratificazione!”

Un supporto psicologico nei casi di pensionamento travagliato e poco sereno, ha l’obiettivo di ricostruire e mantenere viva una “nuova progettualità” per il proprio futuro, aiutando il soggetto che si ritrova senza un ruolo lavorativo socialmente riconosciuto ad abbracciare delle possibilità alternative, comunque soddisfacenti e “vive”.

Il Pronto Soccorso Psicologico-Italia e la sua equipe di professionisti sono pronti ad aiutare quanti necessitano di una nuova e piú funzionale visione del “pensionamento”, da intendersi come una fase di meritato riposo dopo anni di fatiche e sacrifici, durante la quale poter dedicare del tempo a sé stessi, così da mettere in atto una reazione piu adattiva a quest’importante cambiamento di vita.