Articoli settimanali
Approfondimenti settimanali dei post pubblicati sulla pagina facebook Pronto Soccorso Psicologico Italia.
10 Aprile 2024
Pubblicato da Daniela Cusumano
Con l’epressione autolesionismo non suicidario (Non-Suicidal Self-Injury – NSSI) si fa riferimento al comportamento autoinflitto, diretto e intenzionale che mira al danneggiamento dei tessuti corporei senza un intento suicidario cosciente. Questo comportamento ritrae un serio problema di salute pubblica diffuso in tutto il mondo, in modo particolare durante l’adolescenza. La comparsa del comportamento si riscontra, in genere, tra gli 11 e i 15 anni di età e circa il 23% degli adolescenti riporta di essersi ferito volontariamente almeno una volta nella vita, mentre il 19% nell’anno precedente. Durante l’adolescenza le difficoltà con i pari raffigurano importanti fattori di rischio per la messa in atto e il mantenimento di questi comportamenti nel corso del tempo. Tuttavia, finora nessuno studio ha analizzato la possibilità che gli adolescenti che mettono in atto comportamenti di autolesionismo possano, a loro volta, essere maggiormente a rischio di avere problemi con i pari. Ciò è sorprendente dato l’ampio lavoro teorico sulla psicopatologia dello sviluppo che propone possibili effetti transazionali tra fattori ambientali e sociali e problemi di salute mentale. Risulta quindi importante capire se i problemi tra pari e il comportamento di autolesionismo si rafforzano a vicenda nel corso del tempo al fine di evitare che questi effetti si intensifichino e si traducano in un circolo vizioso negativo difficile da interrompere.
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27 Marzo 2024
Pubblicato da Mariano Indelicato
La pasqua rchiama i miti, i simboli e i rituali che richiamano la stessa esistenza umana
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19 Marzo 2024
Pubblicato da Nicoletta Caruso
Nel corso del tempo, sono stati condotti diversi studi rispetto all'uso di immagini stereotipiche del corpo femminile utilizzato dai media a scopo meramente commerciale. Tale mercificazione porterebbe ad una visione distorta del femminile, ridotto unicamente al corpo o più in particolare, a corpi violentati, scomposti, torturati, abusati, privi di empowerment e di soggettività” (Cretella, 2013). L’obiettivo di questo lavoro sarà quello di analizzare la persistenza dell’immaginario iconografico relativo alla violenza di genere - nell’arco di diversi secoli - ponendo in relazione le arti maggiori (pittura e scultura) con l’immaginario sociale proposto dai media.
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13 Marzo 2024
Pubblicato da Daniela Cusumano
Ogni giorno i mass media, riferiscono atti di grave violenza commessi all'interno delle mura della casa, sia tra coniugi che tra genitori e figli. La violenza in famiglia di cui tuttavia si proferisce e che salta nelle prime pagine dei telegiornali è semplicemente quella che prende le fattezze di complessità tale da non potersi ammutolire, vale a dire quando finisce in forme di reato contro la persona di singolare preoccupazione, come l'omicidio. Il ragionamento che verrà approfondito in questo articolo scaturisce dall’ipotesi che oltre alla violenza intra-familiare manifesta, che non può essere smentita, ne può sussistere un’altra, che dietro le apparenti relazioni familiari “perfette”, cela una realtà allarmante contraddistinta da conflitti oppressi, atroci cattiverie quotidiane, atteggiamenti dispregiativi, stabilendo quella che chiamiamo violenza psicologica e morale.Tali attacchi, non avvengono esplicitamente sul piano fisico come uno schiaffo, una spinta, un calcio, ma giorno dopo giorno, costruiscono un clima insopportabile ad cominciano un processo di disfacimento psicologico, laddove le parole e gli atteggiamenti possono colpire in profondità come pugni, possono essere impiegate per sminuire e pian piano annientare una persona.
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8 Marzo 2024
Pubblicato da Pamela Cantarella
Diversi sono i sentimenti tipicamente femminili che sono sempre stati considerati dalle donne stesse elementi della loro fragilità, e causa ed insieme conseguenze delle loro "ferite". Questi vissuti rappresentano il rovescio di altri sentimenti che fondano la ricchezza del mondo emotivo femminile e sono fonte di gratificazione per le donne e motivo di gratitudine per chi sta loro vicino:
il "senso di inferiorità" trova un contrastare nell'umiltà e nel sapere ascoltare le ragioni dell'altro; il "senso di colpa" nella dedizione e nella capacità di amare al di là del giudizio; la "dipendenza" dalle relazioni con gli altri nella sensibilità verso il mondo degli affetti e nella ricerca di mediazioni e risoluzioni non violente dei conflitti.
Può anche darsi però che nel difendersi dalla fragilità rifiutando gli aspetti più tradizionali della femminilità le donne si privino della loro sensibilità emotiva, perdano il rapporto con la propria affettività e neghino, soffrendone, alcuni loro bisogni; è questo uno dei rischi che corrono oggi, forse il principale........
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21 Febbraio 2024
Pubblicato da Rivista PSP
Con l’ attuale lavoro si vuole approfondire un fenomeno che tutt’oggi ancora poco compreso, ma in larga espansione: l’autoreclusione scelta di giovani adolescenti, quelli che possiamo definire, Hikikomori e la solitudine interiore che questi giovani arrivano a provare. Tale fenomeno trova le sue radici in Giappone, spandendosi sempre più, fino ad approdare anche nei paesi occidentali, Italia compresa. Il motivo che preme all’analisi di questa tematica nasce a seguito del periodo di emergenza sanitaria pandemica che abbiamo avuto nel 2020 che ha coinvolto tutto il mondo, dove i numerosi restringimenti dei mesi passati hanno trascinato a situazioni di reclusione obbligatoria, isolamento e solitudine, alla luce di tutto questo vi sono delle domande che devono trovare risposta come: cosa spinge dei giovani adolescenti ad una scelta così estrema e dolorosa ? Perché ad un certo punto della loro vita optano volontariamente di recludersi all’interno della propria stanza, abdicando al proprio futuro?
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21 Febbraio 2024
Pubblicato da Daniela Cusumano
Con l’ attuale lavoro si vuole approfondire un fenomeno che tutt’oggi ancora poco compreso, ma in larga espansione: l’autoreclusione scelta di giovani adolescenti, quelli che possiamo definire, Hikikomori e la solitudine interiore che questi giovani arrivano a provare. Tale fenomeno trova le sue radici in Giappone, spandendosi sempre più, fino ad approdare anche nei paesi occidentali, Italia compresa. Il motivo che preme all’analisi di questa tematica nasce a seguito del periodo di emergenza sanitaria pandemica che abbiamo avuto nel 2020 che ha coinvolto tutto il mondo, dove i numerosi restringimenti dei mesi passati hanno trascinato a situazioni di reclusione obbligatoria, isolamento e solitudine, alla luce di tutto questo vi sono delle domande che devono trovare risposta come: cosa spinge dei giovani adolescenti ad una scelta così estrema e dolorosa ? Perché ad un certo punto della loro vita optano volontariamente di recludersi all’interno della propria stanza, abdicando al proprio futuro?
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14 Febbraio 2024
Pubblicato da Vera Cantavenera
La solitudine, indica una condizione mentale in cui l’individuo percepisce un disagio legato all’assenza di relazioni significative nella sua vita o all’insoddisfazione delle relazioni che intrattiene.
È considerata la più misteriosa e studiata "patologia" di tutti i tempi ed è fonte di benessere ma anche di altrettanta patologia. È per antonomasia considerata la più grande contraddizione umana, un’inquietudine da cui vogliamo scappare ma che risulta necessaria per conoscerci intimamente, accettarci e, come diceva Michelangelo, evolverci.
Ed è a partire proprio da quest'aspetto evolutivo che in questa disamina si parlerà della solitudine come un' emozione necessaria che ci attraversa l'animo, producendo un cambiamento interiore che si manifesta a volte con estro e genialità, a volte con patologie e malessere.
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7 Febbraio 2024
Pubblicato da Nicoletta Caruso
Essere soli e sentirsi soli sono esperienze diverse: ciò che è creduto nella mia mente, esiste. Nel bene e nel male, è la percezione soggettiva a fare la differenza. In questi ultimi mesi, il tema della solitudine è stato affrontato da diversi punti di vista e, da qualunque prospettiva la si guardi, rappresenta, il più delle volte, motivo di disagio e sofferenza. L’obiettivo di questo lavoro è quello di provare a porre l’attenzione su un aspetto molto importante della solitudine e spesso sottovalutato: la solitudine vista come risorsa e come capacità di guardarsi dentro.
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31 Gennaio 2024
Pubblicato da Daniela Cusumano
L’attuale presente appare essere percorso costantemente dall’idea di indecisione, titubanza e precarietà. Un tempo che appare essere sprovvisto di riferimenti stabili, in cui la condizione umana sembra tanto più inquietante se si osservano anche i risvolti materiali di questo processo: differenze e miseria crescenti, diritti umani umiliati, stiamo assistendo ad un autoritario ritorno della violenza . Malgrado ciò negli ultimi settanta anni della storia dell'occidente sono stati contraddistinti da uno sviluppo mai così rapido ed esteso rispetto alle epoche precedenti, anche se crudele e diseguale.
Viviamo in un tempo affrettato, connesso alle visioni dello sviluppo delle raggruppamenti delle ricchezze, alle obsolescenze pianificate, ai vortici dell’estromissione , delle logiche discriminanti , alle deviazioni del pauperismo. Alla luce di tutto questo è necessario fare fronte alla solitudine affettiva che comporta un lavoro inconscio profondo per accrescere una maggiore coscienza emotiva, affinare le proprie abilità relazionali e rintracciare rapporti umani più soddisfacenti e veri.
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16 Gennaio 2024
Pubblicato da Nicoletta Caruso
Oggi, più della metà della popolazione mondiale, è online. I dati emersi dal report Digital 2023 (Starri, 2023), ci dicono che circa 5,44 miliardi di persone usano telefoni cellulari, pari al 68% della popolazione mondiale; gli utenti unici di dispositivi mobili sono aumentati di poco più del 3% lo scorso anno, con 168 milioni di nuovi utenti negli ultimi 12 mesi. Ci sono 5,16 miliardi utenti di Internet e, di questi, 4,76 miliardi utilizzano i social media in tutto il mondo. Le ricerche (Baiocco, Laghi, Carotenuto, Del Miglio, 2011), hanno dimostrato che le motivazioni alla base della comunicazione online sono di tipo relazionale; tuttavia quasi 1 adulto su 4 si sente solo (Maese, 2023) e il dato che più fa riflettere riguarda la fascia d’età interessata: giovani adulti tra i 19 e i 29 anni. Questo lavoro vuole rappresentare una riflessione sull’influenza che hanno i social media su una delle dimensioni psicologiche più complesse dell’essere umano: la solitudine.
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5 Gennaio 2024
Pubblicato da Mariano Indelicato
La solitudine viene spesso descritta come una condizione caratterizzata da noia, tristezza, melanconia e depressione. Inoltre, viene considerata una manifestazione tipica della terza età. Gli anziani soli colpiti dalla solitudine costituiscono un costo economico in termini di assistenza socio-sanitaria per l’intera comunità. Le ricerche condotte tendono a ridimensionare il problema sostenendo che solo una piccola parte della popolazione anziana vive in condizioni di solitudine. In questo campo bisogna anche distinguere da solitudine subita e cercata ovvero da solitudine positiva e negativa. La distinzione precedente è perfettamente definita dalla terminologia anglosassone che differenzia aloneness, loneliness e solitude aloneness, loneliness, solitude. Loneliness identifica la solitudine subita da solitude che contrassegna quella positiva. Il presente articolo, partendo da queste definizioni, analizza la letteratura attorno alla solitudine facendo riferimento alle due fasi di ciclo di vita in cui si presenta in maniera predominante: l’adolescenza e la terza età.
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