Daniela Cusumano

Articoli settimanali

Approfondimenti settimanali dei post pubblicati sulla pagina facebook Pronto Soccorso Psicologico Italia.

11 Giugno 2024

Il Textotunismo

Un nuovo fenomeno sociale dilaga fra i giovanissimi ed è il Textotunismo. Questo comportamento rischia di ledere gravemente le relazioni amicali. Esso è di fatto un comportamento tossico atto a sentire un amico solo quando si ha bisogno di lui, senza cercare di mantenere una relazione bilanciata basata sulla fiducia e sulla reciprocità. In questa disamina dunque si tratterà di questo fenomeno di attualità, che ci deve far riflettere sulla qualità e autenticità dei legami che tessiamo e, le sue conseguenze, il come affrontarlo per salvaguardare le vere e sane amicizie. Si analizzerà, dunque, anche l'importanza dell'amicizia e il suo cambiamento nell'era moderna sottolineando del rischio più consueto per le relazioni amicali, quale appunto il "textotunismo".
8 Giugno 2024

Benessere e scopo della vita: la personalità eudaimonica

Il concetto di benessere è estremamente poliedrico (Mitchell et al., 2010) e comunemente viene associato alla felicità, al raggiungimento del piacere. Negli ultimi anni, soprattutto dopo la pandemia legata al Covid 19, le ricerche e gli studi si sono concentrati sul benessere euadaimonico che, al contrario, fa riferimento al significato, allo scopo della vita e ad un funzionamento ottimale. Nel presente lavoro,  attraverso un’analisi sistematica di tipo qualitativo, si è voluta sondare la formazione, anche attraverso i passaggi generazionali, di una personalità eudaimonica facendo riferimento alla definizione di  Aristotele  di Agathoi  cioè diventare persone valide al fine di raggiungere il massimo grado di benessere.
4 Giugno 2024

Il senso della vita

Dare significazione al "senso della vita" rappresenta, uno dei dilemmi più tormentosi del tempo. È una domanda la cui risposta è molto complessa e soggettiva, a cui, per secoli, hanno cercato di rispondere diversi pensatori, tra filosofi, scienziati ed ancora sociologi  e psicologici. In questa disamina si cercherà di rispondere in qualche modo al quesito posto in essere ovvero sia: Qual è il senso della vita? A partire dall'analisi di  diversi costrutti filosofici e teorie psicologiche dunque, si cercherà in questa disamina di giungere a dare significazione al senso della vita. Nello specifico, ci si soffermerà ad argomentare  circa il significato che la scienza psicologica attribuisce alla morte e conseguentemente alla vita, finalizzandola allo scopo stesso del vivere e del vivere bene con sé stessi e con gli altri; giungendo alla conclusione che il senso della vita è la vita stessa in relazione e nella relazione con l'Altro che ci riconosce.
26 Maggio 2024

I figli contesi: dalla separazione alla conflittualità

Il presente lavoro vuole affrontare il tema della separazione coniugale e lo sviluppo dei figli in essa implicati. L'obiettivo dominante dell’articolo è quello di mettere in evidenza come, negli corso degli anni, la prospettiva di ricerca sia divenuta sempre più articolata, passando dallo studio di variabili strutturali allo studio dei "processi". Dalla separazione in sé si è passati a analizzare il conflitto coniugale. La prospettiva della "resilienza" sembra essere oggi il modello più efficiente ad illustrare i differenti esiti evolutivi dei figli di genitori separati. L'idea di base  è che differenti adattamenti ad una condizione di rischio scaturiscono dall'influenza reciproca tra fattori di vulnerabilità e risorse a disposizione, in quanto non sono le condizioni iniziali a decidere gli esiti, ma i processi.
12 Maggio 2024

Il perpetuarsi del generare la vita

La celebrazione della festa della mamma costituisce l’occasione per una riflessione psicologica sul ruolo che le teorie psicologiche hanno dato alla donna come genitrice ovvero a colei che nel momento in cui dà la vita si assume il compito di curarla e difenderla. Durante la fase della nascita, infatti, vengono alla luce due nuove figure quella del figlio e quello della madre la quale, da un lato,  diventa il caregiver primario ovvero la fonte affettiva in cui il nascituro potrà saziare le sue richieste di aiuto e di cura e, dall’altro, perde le sue caratteristiche di figlia. E’ dall’elaborazione dei rispettivi traumi della nascita che inizia la meravigliosa avventura dello sviluppo e della definizione dell’identità di madre e figlio che diventano il riflesso specchiante l’uno dell’altro.  
7 Maggio 2024

La mente criminale

Il comportamento criminale può essere frutto di diversi fattori che si conciliano tra loro. Nello specifico, ci si riferisce a come l'ambiente familiare,  scolastico,  lavorativo e il rapporto con le autorità,  le relazioni sociali, amorose e amicali influenzano sulle nostre emozioni, sulla gestione degli impulsi, dello stress e della rabbia nel percorso di vita di ciascuna persona, che agisce come difesa e forza per forgiare un carattere controllato e adeguato a vivere secondo le regole societarie condivise. Il fenomeno criminale è un problema globale, presente in tutti i contenenti, in qualunque ambiente o sistema sociale, ma le domande che più spesso ci si pone sono: cosa "passa" nella mente di un assassino? Può una persona cosidetta "normale" diventare un assassino e cosa lo spinge a commettere simili atti sanguinari? In quest'articolo si cercherà di fornire risposte adeguate a tali quesiti. Si disquisirà, dunque sul fatto che tutti, possiamo divenire assassini.  Verosimilmente, tutte le tipologie di personalità sono compatibili con le condotte criminali, alcune ovviamente più di altre, perché sono cosidetti "psicopatici", ovvero soffrono di fatto, di un disturbo psichiatrico o di personalità. Tuttavia, nessuno è escluso! Ed è  bene ricordare che è difficile tracciare "un profilo" comune poiché tanti, troppi, sono i fattori che influenzano la commissione dei reati.
23 Aprile 2024

Infanticidio : Perchè i genitori uccidono

L'omicidio di un figlio è inteso, a livello sociale e morale, un crimen atrox, un atto volto a spaccare inevitabilmente il legame naturale tra genitore e figlio. Il presente lavoro qualitativo, si pone l'obiettivo di identificare, i maggiori fattori di rischio, attinenti alle vittime ed agli autori, e le motivazioni soggiacenti ad un'azione tanto condannabile. L'infanticidio è un delitto che determina come pochi altri biasimo e segnale sociale, con forte eco mediatico; l'opinione pubblica è messa davanti al fatto che l'istinto materno “non è innato” e che le funzioni materne non sono di continuo protettrici.
17 Aprile 2024

La mente criminale

Il comportamento criminale può essere frutto di diversi fattori che si conciliano tra loro. Nello specifico, ci si riferisce a come l'ambiente familiare,  scolastico,  lavorativo e il rapporto con le autorità,  le relazioni sociali, amorose e amicali influenzano sulle nostre emozioni, sulla gestione degli impulsi, dello stress e della rabbia nel percorso di vita di ciascuna persona, che agisce come difesa e forza per forgiare un carattere controllato e adeguato a vivere secondo le regole societarie condivise. Il fenomeno criminale è un problema globale, presente in tutti i contenenti, in qualunque ambiente o sistema sociale, ma le domande che più spesso ci si pone sono: cosa "passa" nella mente di un assassino? Può una persona cosidetta "normale" diventare un assassino e cosa lo spinge a commettere simili atti sanguinari? In quest'articolo si cercherà di fornire risposte adeguate a tali quesiti. Si disquisirà, dunque sul fatto che tutti, possiamo divenire assassini.  Verosimilmente, tutte le tipologie di personalità sono compatibili con le condotte criminali, alcune ovviamente più di altre, perché sono cosidetti "psicopatici", ovvero soffrono di fatto, di un disturbo psichiatrico o di personalità. Tuttavia, nessuno è escluso! Ed è  bene ricordare che è difficile tracciare "un profilo" comune poiché tanti, troppi, sono i fattori che influenzano la commissione dei reati.
10 Aprile 2024

Autolesionismo non  suicidario (NSSI)

Con l’epressione autolesionismo non suicidario (Non-Suicidal Self-Injury – NSSI) si fa riferimento al comportamento autoinflitto, diretto e intenzionale che mira al danneggiamento dei tessuti corporei senza un intento suicidario cosciente. Questo comportamento ritrae un serio problema di salute pubblica diffuso in tutto il mondo, in modo particolare durante l’adolescenza. La comparsa del comportamento si riscontra, in genere, tra gli 11 e i 15 anni di età e circa il 23% degli adolescenti riporta di essersi ferito volontariamente almeno una volta nella vita, mentre il 19% nell’anno precedente. Durante l’adolescenza le difficoltà con i pari raffigurano importanti fattori di rischio per la messa in atto e il mantenimento di questi comportamenti nel corso del tempo. Tuttavia, finora nessuno studio ha analizzato la possibilità che gli adolescenti che mettono in atto comportamenti di autolesionismo possano, a loro volta, essere maggiormente a rischio di avere problemi con i pari. Ciò è sorprendente dato l’ampio lavoro teorico sulla psicopatologia dello sviluppo che propone possibili effetti transazionali tra fattori ambientali e sociali e problemi di salute mentale. Risulta quindi importante capire se i problemi tra pari e il comportamento di autolesionismo si rafforzano a vicenda nel corso del tempo al fine di evitare che questi effetti si intensifichino e si traducano in un circolo vizioso negativo difficile da interrompere.
27 Marzo 2024

Pasqua tra miti, simboli e rituali

La pasqua rchiama i miti, i simboli e i rituali che richiamano la stessa esistenza umana
19 Marzo 2024

Violenza contro le donne: modelli che si ripetono

Nel corso del tempo, sono stati condotti diversi studi rispetto all'uso di immagini stereotipiche del corpo femminile utilizzato dai media a scopo meramente commerciale. Tale mercificazione porterebbe ad una visione distorta del femminile, ridotto unicamente al corpo o più in particolare, a corpi violentati, scomposti, torturati, abusati, privi di empowerment e di soggettività” (Cretella, 2013). L’obiettivo di questo lavoro sarà quello di analizzare la persistenza dell’immaginario iconografico relativo alla violenza di genere - nell’arco di diversi secoli - ponendo in relazione le arti maggiori (pittura e scultura) con l’immaginario sociale proposto dai media.
13 Marzo 2024

I maltrattamenti invisibili in famiglia

Ogni giorno i mass media, riferiscono atti di grave violenza commessi all'interno delle mura della casa, sia tra coniugi che tra genitori e figli. La violenza in famiglia di cui tuttavia si proferisce e che salta nelle prime pagine dei telegiornali  è semplicemente quella che prende le fattezze di complessità tale da non potersi ammutolire, vale a dire quando finisce  in forme di reato contro la persona di singolare preoccupazione, come l'omicidio. Il ragionamento che verrà approfondito in questo articolo scaturisce dall’ipotesi che oltre alla violenza intra-familiare manifesta, che non può essere smentita, ne può sussistere un’altra, che dietro le apparenti relazioni familiari “perfette”, cela una realtà allarmante contraddistinta da conflitti oppressi, atroci cattiverie quotidiane, atteggiamenti dispregiativi, stabilendo quella che chiamiamo violenza psicologica e morale.Tali attacchi, non avvengono esplicitamente sul piano fisico come uno schiaffo, una spinta, un calcio, ma giorno dopo giorno, costruiscono un clima insopportabile ad cominciano un processo di disfacimento psicologico, laddove le parole e gli atteggiamenti possono colpire in profondità come pugni, possono essere impiegate per sminuire e pian piano annientare una persona.
18 Ottobre 2023

Essere genitori oggi

La realtà storica in cui ci troviamo è caratterizzata da intensi cambiamenti socio-culturali, da un sempre più progressivo e rapido sviluppo tecnologico e da condizioni di vita sempre più frenetiche e logoranti. Questi mutamenti epocali hanno avuto un certo effetto sulla famiglia, soprattutto sul rapporto uomo-donna, sulla responsabilità materna e paterna e anche sul rapporto tra genitori e figli. Dal punto di vista educativo siamo di fronte ad una vera e propria modificazione repentina culturale, una rottura che si spiega con il rifiuto di tramandare alle generazioni successive i saperi, i valori, la memoria storica, il credo religioso e perfino il linguaggio, rimpiazzato da forme di comunicazione più misere; in poche parole, si assiste ad un rifiuto totale dell’autorevolezza e della tradizione. Attualmente si protende a colpevolizzare la famiglia, ma è importante aver presente che i giovani vivono in un contesto in cui i metodi educativi proposti dalla famiglia vengono stabilmente screditati o condannati e nel quale ciò che importa realmente è quello che viene prospettato dai mass media, dai social, da internet, dalla società, spesso non corrisponde con i valori importanti per la famiglia. Quindi essere i genitori oggi è molto difficile. Il tema della genitorialità e dei modelli familiari è sempre più flessibile e articolato. Si sente spesso parlare del rapporto genitori-figli, ma raramente ci fermiamo a pensare sui cambiamenti affrontati negli ultimi anni.
26 Settembre 2023

Bopo: Body positivity

Nel 1935, Schilder definiva l’immagine corporea come l’immagine del proprio corpo nella propria mente, ovvero il modo in cui il corpo appare a se stessi. Ogni giorno,i fruitori dei social network come Instagram, Facebook o TikTok sono sottoposti ad una quantità smisurata di stimoli che ritraggono donne. La maggior parte di esse è raffigurata in immagini sessualizzate e nello stesso tempo rappresentano i regolari ideali di bellezza. Negli anni novanta nasce un  movimento atto a ostacolare questo tipo di immagini: il Body positivity. Questo movimento ha come scopo quello di  potenziare  ogni corpo, in prevalenza quello femminile. Il confrontarsi con questi stimoli ha permesso alle donne di accedere ad un processo di auto-oggettivazione e di confronto sociale, con effetti negativi sul benessere personale. Il presente lavoro su base della produzione letteraria scientifica di riferimento, analizzerà quali effetti ha avuto sulle donne l’esposizione di queste agli stimoli di body positivity e all’ ideale di bellezza.
23 Agosto 2023

Ludopatia: tra gioco d’azzardo e gambling

Partendo dalla parola ludopatia, che va ricercata in contenuti specifici di tipo psichiatrico e psicologico, il fine di questo articolo sarà quello  di rappresentare alcune dinamiche psicologiche di questa patologia, prima verrà analizzata l’origine della parola e il suo significato nel tempo , poi verrà delineata la suddivisione diagnostica psichiatrica, che ha di recente visto interessanti modifiche, per poi delineare alla fine  alcuni aspetti del funzionamento psicologico Il DSM 5 ha apportato interessanti modifiche nella concettualizzazione del disturbo, introducendo la classificazione del Disturbo da gioco d’azzardo tra i “Disturbi correlati a sostanze e Disturbi da addiction”, accostandolo così agli altri disturbi di tipo dipendente. Se da un lato il DSM facilita a fare una descrizione meticolosa del giocatore, dall’altro lato però non ci munisce un’interpretazione del funzionamento psicologico, che è articolato e non riconducibile solo a comportamenti manifesti. Successivamente verranno tracciate certe caratteristiche proprie del funzionamento dei giocatori d’azzardo, esaminando la dinamica soggiacente all’attivazione del circolo vizioso della dipendenza come rigorosamente connessa agli stati affettivi, spesso percepiti dai giocatori come cause di disturbo, tanto da dover essere allontanati tramite l’azione del gioco. Alla luce di quanto detto, la ludopatia verrà annoverata come un fallimento nell’ esecuzione della capacità di giocare, intesa come uno spazio intermedio in cui si esprimono mondo interno ed esterno. La dipendenza da gioco d’azzardo è così definita come espressione del fallimento di normalizzare e vivere con pienezza nel mondo reale il proprio mondo interno. La problematicità nella capacità di discernere, comprendere e sviluppare i propri stati emotivi presenti nei dipendenti da gioco d’azzardo comporta un’attenta valutazione al fine di prevenire ed intervenire.
26 Luglio 2023

Cyber Relation

La rivoluzione digitale avviata dalla nascita di Internet, secondo molti studiosi del settore, ritrae forse la più grande ideazione del XX secolo, ma contemporaneamente evidenzia  quella che sembra essere la maggiore delle sue peculiarità: cioè quella di raffigurare uno sorprendente veicolo di scombussolamenti e fulminei cambiamenti sociologici a livello planetario.  Inoltre ha la capacità di poter condizionare in maniera così decisiva la vita dell’uomo rappresenta concretamente una delle potenzialità più derivanti della Rete. Al di là dei benefici dati dalla tecnologia, l’attenzione si sposta oggi, sul distacco tra le sue potenzialità e le sue tangibili realizzazioni, cioè sugli effetti impensabili e nocivi dovuti a un abuso dello strumento Internet e a un legame patologico con esso. L’arrivo dei social network se da un lato ha consentito la creazione di realtà virtuali di reciprocità sociale, dall’altro lato ha  attaccato i più reali legami sociali, che sono diventati difficoltosi attimi di partecipazione e sostegno tra le persone, suscitando meccanismi corrotti da isolamento e solitudine, di astio nei confronti dell’ “Altro da sé”,  di allottamento intergenerazionale, di dipendenza da relazioni virtuali a discapito di quelle “faccia a faccia”. La dipendenza cyber-relazionale è una particolare forma di una tra le più attuali dipendenze patologiche. Dunque come si può comprendere se si è dipendenti da chat virtuali?