Daniela Cusumano

Articoli settimanali

Approfondimenti settimanali dei post pubblicati sulla pagina facebook Pronto Soccorso Psicologico Italia.

23 Aprile 2024

Infanticidio : Perchè i genitori uccidono

L'omicidio di un figlio è inteso, a livello sociale e morale, un crimen atrox, un atto volto a spaccare inevitabilmente il legame naturale tra genitore e figlio. Il presente lavoro qualitativo, si pone l'obiettivo di identificare, i maggiori fattori di rischio, attinenti alle vittime ed agli autori, e le motivazioni soggiacenti ad un'azione tanto condannabile. L'infanticidio è un delitto che determina come pochi altri biasimo e segnale sociale, con forte eco mediatico; l'opinione pubblica è messa davanti al fatto che l'istinto materno “non è innato” e che le funzioni materne non sono di continuo protettrici.
17 Aprile 2024

La mente criminale

Il comportamento criminale può essere frutto di diversi fattori che si conciliano tra loro. Nello specifico, ci si riferisce a come l'ambiente familiare,  scolastico,  lavorativo e il rapporto con le autorità,  le relazioni sociali, amorose e amicali influenzano sulle nostre emozioni, sulla gestione degli impulsi, dello stress e della rabbia nel percorso di vita di ciascuna persona, che agisce come difesa e forza per forgiare un carattere controllato e adeguato a vivere secondo le regole societarie condivise. Il fenomeno criminale è un problema globale, presente in tutti i contenenti, in qualunque ambiente o sistema sociale, ma le domande che più spesso ci si pone sono: cosa "passa" nella mente di un assassino? Può una persona cosidetta "normale" diventare un assassino e cosa lo spinge a commettere simili atti sanguinari? In quest'articolo si cercherà di fornire risposte adeguate a tali quesiti. Si disquisirà, dunque sul fatto che tutti, possiamo divenire assassini.  Verosimilmente, tutte le tipologie di personalità sono compatibili con le condotte criminali, alcune ovviamente più di altre, perché sono cosidetti "psicopatici", ovvero soffrono di fatto, di un disturbo psichiatrico o di personalità. Tuttavia, nessuno è escluso! Ed è  bene ricordare che è difficile tracciare "un profilo" comune poiché tanti, troppi, sono i fattori che influenzano la commissione dei reati.
10 Aprile 2024

Autolesionismo non  suicidario (NSSI)

Con l’epressione autolesionismo non suicidario (Non-Suicidal Self-Injury – NSSI) si fa riferimento al comportamento autoinflitto, diretto e intenzionale che mira al danneggiamento dei tessuti corporei senza un intento suicidario cosciente. Questo comportamento ritrae un serio problema di salute pubblica diffuso in tutto il mondo, in modo particolare durante l’adolescenza. La comparsa del comportamento si riscontra, in genere, tra gli 11 e i 15 anni di età e circa il 23% degli adolescenti riporta di essersi ferito volontariamente almeno una volta nella vita, mentre il 19% nell’anno precedente. Durante l’adolescenza le difficoltà con i pari raffigurano importanti fattori di rischio per la messa in atto e il mantenimento di questi comportamenti nel corso del tempo. Tuttavia, finora nessuno studio ha analizzato la possibilità che gli adolescenti che mettono in atto comportamenti di autolesionismo possano, a loro volta, essere maggiormente a rischio di avere problemi con i pari. Ciò è sorprendente dato l’ampio lavoro teorico sulla psicopatologia dello sviluppo che propone possibili effetti transazionali tra fattori ambientali e sociali e problemi di salute mentale. Risulta quindi importante capire se i problemi tra pari e il comportamento di autolesionismo si rafforzano a vicenda nel corso del tempo al fine di evitare che questi effetti si intensifichino e si traducano in un circolo vizioso negativo difficile da interrompere.
27 Marzo 2024

Pasqua tra miti, simboli e rituali

La pasqua rchiama i miti, i simboli e i rituali che richiamano la stessa esistenza umana
19 Marzo 2024

Violenza contro le donne: modelli che si ripetono

Nel corso del tempo, sono stati condotti diversi studi rispetto all'uso di immagini stereotipiche del corpo femminile utilizzato dai media a scopo meramente commerciale. Tale mercificazione porterebbe ad una visione distorta del femminile, ridotto unicamente al corpo o più in particolare, a corpi violentati, scomposti, torturati, abusati, privi di empowerment e di soggettività” (Cretella, 2013). L’obiettivo di questo lavoro sarà quello di analizzare la persistenza dell’immaginario iconografico relativo alla violenza di genere - nell’arco di diversi secoli - ponendo in relazione le arti maggiori (pittura e scultura) con l’immaginario sociale proposto dai media.
13 Marzo 2024

I maltrattamenti invisibili in famiglia

Ogni giorno i mass media, riferiscono atti di grave violenza commessi all'interno delle mura della casa, sia tra coniugi che tra genitori e figli. La violenza in famiglia di cui tuttavia si proferisce e che salta nelle prime pagine dei telegiornali  è semplicemente quella che prende le fattezze di complessità tale da non potersi ammutolire, vale a dire quando finisce  in forme di reato contro la persona di singolare preoccupazione, come l'omicidio. Il ragionamento che verrà approfondito in questo articolo scaturisce dall’ipotesi che oltre alla violenza intra-familiare manifesta, che non può essere smentita, ne può sussistere un’altra, che dietro le apparenti relazioni familiari “perfette”, cela una realtà allarmante contraddistinta da conflitti oppressi, atroci cattiverie quotidiane, atteggiamenti dispregiativi, stabilendo quella che chiamiamo violenza psicologica e morale.Tali attacchi, non avvengono esplicitamente sul piano fisico come uno schiaffo, una spinta, un calcio, ma giorno dopo giorno, costruiscono un clima insopportabile ad cominciano un processo di disfacimento psicologico, laddove le parole e gli atteggiamenti possono colpire in profondità come pugni, possono essere impiegate per sminuire e pian piano annientare una persona.
8 Marzo 2024

Le ferite delle donne

Diversi sono i sentimenti tipicamente femminili che sono sempre stati considerati dalle donne stesse elementi della loro fragilità, e causa ed insieme conseguenze delle loro "ferite". Questi vissuti rappresentano il rovescio di altri sentimenti che fondano la ricchezza del mondo emotivo femminile e sono fonte di gratificazione per le donne e motivo di gratitudine per chi sta loro vicino: il "senso di inferiorità" trova un contrastare nell'umiltà e nel sapere ascoltare le ragioni dell'altro; il "senso di colpa" nella dedizione e nella capacità di amare al di là del giudizio; la "dipendenza" dalle relazioni con gli altri nella sensibilità verso il mondo degli affetti e nella ricerca di mediazioni e risoluzioni non violente dei conflitti. Può anche darsi però che nel difendersi dalla fragilità rifiutando gli aspetti più tradizionali della femminilità le donne si privino della loro sensibilità emotiva, perdano il rapporto con la propria affettività e neghino, soffrendone, alcuni loro bisogni; è questo uno dei rischi che corrono oggi, forse il principale........
21 Febbraio 2024

RITIRO SOCIALE O SOLITUDINE INTERIORE

Con l’ attuale lavoro si vuole approfondire un fenomeno che tutt’oggi ancora poco compreso, ma in larga espansione: l’autoreclusione scelta di giovani adolescenti,  quelli che possiamo definire, Hikikomori e la solitudine interiore che questi giovani arrivano a provare.  Tale fenomeno trova le sue radici in Giappone, spandendosi sempre più, fino ad approdare anche nei paesi occidentali, Italia compresa. Il motivo che preme all’analisi di questa tematica nasce  a seguito del periodo di emergenza sanitaria pandemica che abbiamo avuto nel 2020 che ha coinvolto tutto il mondo, dove i numerosi restringimenti dei mesi passati hanno trascinato a situazioni di reclusione obbligatoria, isolamento e solitudine, alla luce di tutto questo vi sono delle domande che devono trovare risposta come: cosa spinge dei giovani adolescenti ad una scelta così estrema e dolorosa ? Perché ad un certo punto della loro vita optano volontariamente di recludersi all’interno della propria stanza, abdicando al proprio futuro?
21 Febbraio 2024

RITIRO SOCIALE O SOLITUDINE INTERIORE

Con l’ attuale lavoro si vuole approfondire un fenomeno che tutt’oggi ancora poco compreso, ma in larga espansione: l’autoreclusione scelta di giovani adolescenti,  quelli che possiamo definire, Hikikomori e la solitudine interiore che questi giovani arrivano a provare.  Tale fenomeno trova le sue radici in Giappone, spandendosi sempre più, fino ad approdare anche nei paesi occidentali, Italia compresa. Il motivo che preme all’analisi di questa tematica nasce  a seguito del periodo di emergenza sanitaria pandemica che abbiamo avuto nel 2020 che ha coinvolto tutto il mondo, dove i numerosi restringimenti dei mesi passati hanno trascinato a situazioni di reclusione obbligatoria, isolamento e solitudine, alla luce di tutto questo vi sono delle domande che devono trovare risposta come: cosa spinge dei giovani adolescenti ad una scelta così estrema e dolorosa ? Perché ad un certo punto della loro vita optano volontariamente di recludersi all’interno della propria stanza, abdicando al proprio futuro?
14 Febbraio 2024

La solitudine tra “genio e follia”

La solitudine, indica una condizione mentale in cui l’individuo percepisce un disagio legato all’assenza di relazioni significative nella sua vita o all’insoddisfazione delle relazioni che intrattiene. È considerata la più misteriosa e studiata "patologia" di tutti i tempi ed è fonte di benessere ma anche di altrettanta patologia. È per antonomasia considerata la più grande contraddizione umana, un’inquietudine da cui vogliamo scappare ma che risulta necessaria per conoscerci intimamente, accettarci e, come diceva Michelangelo, evolverci. Ed è a partire proprio da quest'aspetto evolutivo che in questa disamina si parlerà della solitudine come un' emozione necessaria che ci attraversa l'animo, producendo un cambiamento interiore che si manifesta a volte con estro e genialità, a volte con patologie e malessere.
7 Febbraio 2024

AttraVerso la Solitudine

Essere soli e sentirsi soli sono esperienze diverse: ciò che è creduto nella mia mente, esiste. Nel bene e nel male, è la percezione soggettiva a fare la differenza. In questi ultimi mesi, il tema della solitudine è stato affrontato da diversi punti di vista e, da qualunque prospettiva la si guardi, rappresenta, il più delle volte, motivo di disagio e sofferenza. L’obiettivo di questo lavoro è quello di provare a porre l’attenzione su un aspetto molto importante della solitudine e spesso sottovalutato: la solitudine vista come risorsa e come capacità di guardarsi dentro.
31 Gennaio 2024

Dall’Alfabetizzazione emotiva alla solitudine affettiva

L’attuale presente appare essere percorso costantemente dall’idea di indecisione, titubanza e precarietà. Un tempo che appare essere sprovvisto di riferimenti stabili, in cui la condizione umana sembra tanto più inquietante se si osservano anche i risvolti materiali di questo processo: differenze e miseria crescenti, diritti umani umiliati, stiamo assistendo ad  un autoritario ritorno della violenza . Malgrado ciò negli ultimi settanta anni della storia dell'occidente sono stati contraddistinti da uno sviluppo mai così rapido ed esteso rispetto alle epoche precedenti, anche se crudele e diseguale. Viviamo in  un tempo affrettato, connesso alle visioni dello sviluppo delle raggruppamenti delle ricchezze, alle obsolescenze pianificate, ai vortici dell’estromissione , delle logiche discriminanti , alle deviazioni del pauperismo. Alla luce di tutto questo è necessario fare fronte alla solitudine affettiva che comporta un lavoro inconscio profondo per accrescere una maggiore coscienza emotiva, affinare le proprie abilità relazionali e rintracciare rapporti umani più soddisfacenti e veri.
18 Ottobre 2023

Essere genitori oggi

La realtà storica in cui ci troviamo è caratterizzata da intensi cambiamenti socio-culturali, da un sempre più progressivo e rapido sviluppo tecnologico e da condizioni di vita sempre più frenetiche e logoranti. Questi mutamenti epocali hanno avuto un certo effetto sulla famiglia, soprattutto sul rapporto uomo-donna, sulla responsabilità materna e paterna e anche sul rapporto tra genitori e figli. Dal punto di vista educativo siamo di fronte ad una vera e propria modificazione repentina culturale, una rottura che si spiega con il rifiuto di tramandare alle generazioni successive i saperi, i valori, la memoria storica, il credo religioso e perfino il linguaggio, rimpiazzato da forme di comunicazione più misere; in poche parole, si assiste ad un rifiuto totale dell’autorevolezza e della tradizione. Attualmente si protende a colpevolizzare la famiglia, ma è importante aver presente che i giovani vivono in un contesto in cui i metodi educativi proposti dalla famiglia vengono stabilmente screditati o condannati e nel quale ciò che importa realmente è quello che viene prospettato dai mass media, dai social, da internet, dalla società, spesso non corrisponde con i valori importanti per la famiglia. Quindi essere i genitori oggi è molto difficile. Il tema della genitorialità e dei modelli familiari è sempre più flessibile e articolato. Si sente spesso parlare del rapporto genitori-figli, ma raramente ci fermiamo a pensare sui cambiamenti affrontati negli ultimi anni.
26 Settembre 2023

Bopo: Body positivity

Nel 1935, Schilder definiva l’immagine corporea come l’immagine del proprio corpo nella propria mente, ovvero il modo in cui il corpo appare a se stessi. Ogni giorno,i fruitori dei social network come Instagram, Facebook o TikTok sono sottoposti ad una quantità smisurata di stimoli che ritraggono donne. La maggior parte di esse è raffigurata in immagini sessualizzate e nello stesso tempo rappresentano i regolari ideali di bellezza. Negli anni novanta nasce un  movimento atto a ostacolare questo tipo di immagini: il Body positivity. Questo movimento ha come scopo quello di  potenziare  ogni corpo, in prevalenza quello femminile. Il confrontarsi con questi stimoli ha permesso alle donne di accedere ad un processo di auto-oggettivazione e di confronto sociale, con effetti negativi sul benessere personale. Il presente lavoro su base della produzione letteraria scientifica di riferimento, analizzerà quali effetti ha avuto sulle donne l’esposizione di queste agli stimoli di body positivity e all’ ideale di bellezza.
23 Agosto 2023

Ludopatia: tra gioco d’azzardo e gambling

Partendo dalla parola ludopatia, che va ricercata in contenuti specifici di tipo psichiatrico e psicologico, il fine di questo articolo sarà quello  di rappresentare alcune dinamiche psicologiche di questa patologia, prima verrà analizzata l’origine della parola e il suo significato nel tempo , poi verrà delineata la suddivisione diagnostica psichiatrica, che ha di recente visto interessanti modifiche, per poi delineare alla fine  alcuni aspetti del funzionamento psicologico Il DSM 5 ha apportato interessanti modifiche nella concettualizzazione del disturbo, introducendo la classificazione del Disturbo da gioco d’azzardo tra i “Disturbi correlati a sostanze e Disturbi da addiction”, accostandolo così agli altri disturbi di tipo dipendente. Se da un lato il DSM facilita a fare una descrizione meticolosa del giocatore, dall’altro lato però non ci munisce un’interpretazione del funzionamento psicologico, che è articolato e non riconducibile solo a comportamenti manifesti. Successivamente verranno tracciate certe caratteristiche proprie del funzionamento dei giocatori d’azzardo, esaminando la dinamica soggiacente all’attivazione del circolo vizioso della dipendenza come rigorosamente connessa agli stati affettivi, spesso percepiti dai giocatori come cause di disturbo, tanto da dover essere allontanati tramite l’azione del gioco. Alla luce di quanto detto, la ludopatia verrà annoverata come un fallimento nell’ esecuzione della capacità di giocare, intesa come uno spazio intermedio in cui si esprimono mondo interno ed esterno. La dipendenza da gioco d’azzardo è così definita come espressione del fallimento di normalizzare e vivere con pienezza nel mondo reale il proprio mondo interno. La problematicità nella capacità di discernere, comprendere e sviluppare i propri stati emotivi presenti nei dipendenti da gioco d’azzardo comporta un’attenta valutazione al fine di prevenire ed intervenire.
26 Luglio 2023

Cyber Relation

La rivoluzione digitale avviata dalla nascita di Internet, secondo molti studiosi del settore, ritrae forse la più grande ideazione del XX secolo, ma contemporaneamente evidenzia  quella che sembra essere la maggiore delle sue peculiarità: cioè quella di raffigurare uno sorprendente veicolo di scombussolamenti e fulminei cambiamenti sociologici a livello planetario.  Inoltre ha la capacità di poter condizionare in maniera così decisiva la vita dell’uomo rappresenta concretamente una delle potenzialità più derivanti della Rete. Al di là dei benefici dati dalla tecnologia, l’attenzione si sposta oggi, sul distacco tra le sue potenzialità e le sue tangibili realizzazioni, cioè sugli effetti impensabili e nocivi dovuti a un abuso dello strumento Internet e a un legame patologico con esso. L’arrivo dei social network se da un lato ha consentito la creazione di realtà virtuali di reciprocità sociale, dall’altro lato ha  attaccato i più reali legami sociali, che sono diventati difficoltosi attimi di partecipazione e sostegno tra le persone, suscitando meccanismi corrotti da isolamento e solitudine, di astio nei confronti dell’ “Altro da sé”,  di allottamento intergenerazionale, di dipendenza da relazioni virtuali a discapito di quelle “faccia a faccia”. La dipendenza cyber-relazionale è una particolare forma di una tra le più attuali dipendenze patologiche. Dunque come si può comprendere se si è dipendenti da chat virtuali?