Il corpo della donna nel corso del tempo è stato oggetto di possesso maschile. La violenza di genere nasce dall’accessibilità sociale del corpo delle donne che è stata condita da teorie, prassi anche di carattere scientifico che hanno fornito alibi ai maschi per poterne prendere possesso. L’intento dei maschi, comunque, non può essere spiegato semplicemente attraverso una battaglia per la supremazia. La risposta, al contrario, può essere trovata nella stessa morfologia e fisiologia del corpo femminile. La donna è in grado di dare la vita e per tale motivo il corpo femminile e direttamente a contatto con il sacro. Il maschio sentendo fortemente questa mancanza si impossessa del corpo femminile affinchè possa raggiungere il luogo dove l’inspiegabile diventa spiegabile. La tabuizzazione del corpo femminile viene rotta dalla figura dell’Immacolata che per non sottoporsi al potere maschile resta vergine e non si contamina con il resto del mondo, così come prescritto alle suore che dedicano la loro vita a un percorso religioso. Alle donne non è permesso ribellarsi poiché corrono il rischio che il loro corpo venga privato della sua anima e, come nel caso dello stupro di Palermo, di diventare oggetto di violenza e di violenza sessuale. Chi osa ribellarsi, come Giulia, viene soppressa uccidendo il suo corpo per impadronirsi dell’anima.