Le emozioni costituiscono un insieme di reazioni psicofisiologiche che si manifestano in risposta a stimoli sia interni che esterni, modulando il nostro comportamento. Esse si intrecciano con l’esperienza individuale in modi talvolta impercettibili, talvolta dirompenti, influenzando la nostra percezione e la nostra capacità di adattamento. Indissolubilmente legate ai processi cognitivi, neurofisiologici e sociali, le emozioni svolgono un ruolo importante nella regolazione delle decisioni e nel mantenimento dell’equilibrio psicofisico dell’individuo. Tradizionalmente, vengono distinte in emozioni primarie come gioia, tristezza, paura, rabbia e in emozioni complesse, quali invidia, nostalgia e gratitudine, le quali emergono dall’interazione tra predisposizioni neurobiologiche, esperienze soggettive e influenze ambientali. Le neuroscienze “affettive” evidenziano il loro ruolo in strutture cerebrali come l’amigdala, l’insula e la corteccia prefrontale nella regolazione e nell’elaborazione. Tuttavia, le loro manifestazioni e interpretazioni sono profondamente influenzate dal contesto socioculturale, facendo sì che l’emotività diventi un fenomeno in continuo cambiamento e strettamente legato al contesto in cui si sviluppa. Lo studio delle emozioni si configura, dunque, come un campo di ricerca interdisciplinare, in cui confluiscono saperi provenienti dalla psicologia, dalla filosofia, dalla biologia e dalle scienze cognitive, testimoniando la complessità e la centralità di questo ambito nell’esplorazione della natura umana.