A cura della Dott.ssa Daniela Cusimano, Coordinatrice Pronto Soccorso Psicologico-Italia
“Non bisognerebbe mai dare niente per scontato, neanche le cose che consideriamo più abitudinarie: una parola, un abbraccio, una passeggiata… La vita che stiamo vivendo ora ce lo sta insegnando“, Vanessa Farris
Da gennaio 2020 ad oggi la pandemia e le misure per il suo contenimento hanno indotto numerosi cambiamenti in molti ambiti della vita quotidiana, sia dal punto di vista lavorativo, ma anche familiare, sociale, scolastico e relazionale. Questi cambiamenti hanno causato molteplici ripercussioni, anche dal punto di vista psicologico.
All’inizio della pandemia sembrava che i bambini fossero meno vulnerabili agli effetti sistemici del virus, ma in realtà allo stato attuale delle cose, il loro benessere psicologico ed emotivo è stato intaccato quanto quello degli adulti; a seguito della chiusura di asili, scuole e servizi sociali, l’allontanamento da figure di riferimento come i nonni e gli amici, e il confinamento all’interno delle mura domestiche hanno modificato la qualità della vita e gli equilibri di tutta la famiglia.
In tenera età le abitudini sono importanti in quanto rappresentano una fonte di sicurezza e conforto. Un loro cambiamento può causare confusione e avere ripercussioni sull’equilibrio emotivo. Il dolore e il disagio provato si esprimono attraverso il comportamento. In base all’età è possibile che i bambini non esprimano verbalmente le preoccupazioni, ma possono diventare irritabili, avere problemi di concentrazione, giocare con videogiochi e disegnare immagini che rimandano i temi ascoltati sul contagio. A volte si possono manifestare nuove paure o comportamenti tipici di fasi precedenti della crescita, ad esempio tornare a fare cose appartenenti a periodi di vita precedenti o riproporre giochi che facevano quando erano piccoli.
Per esempio nei bambini fino ai 6 anni, si è riscontrata la comparsa di comportamenti regressivi, come voler tornare a dormire nel letto di mamma e papà per avere maggiore sicurezza, irritabilità, ansia da separazione e problematiche comportamentali.
L’ elemento che ha caratterizzato la vita di tutti nelle ultime settimane è il divieto , imperativo declinato nella formula del “non usciamo”, blocco che in questi mesi ha fatto crescere in ognuno di noi il senso di responsabilità e di sacrificio. I bambini, pur sentendosi confusi rispetto a un cambio così drastico di abitudini, non sembrano aver perso mai di vista una certa serenità emotiva. Non manca tra loro chi ha subito un impatto emotivo forte, in alcuni casi destabilizzante, negativo.
Ma riflettendo su quanto sta accadendo c’è un fattore che accomuna tutti i bambini di oggi è la nostalgia. Una nostalgia legata al desiderio di presenza, sensazione alimentata dal “vorrei” che è comunque un’emozione viva, pulsante seppure malinconica. La proiezione verso il futuro, la positività, il senso di cooperazione: le parole rivelano che i bambini, durante questo tempo sospeso e interrotto, non solo non hanno rinunciato a pensare in modo positivo, ma sono riusciti in qualche modo a trasmettersi fiducia a vicenda, a sentirsi davvero uniti in una sorta di processo educativo tra pari.
Altro fattore che ha segnato la pandemia è stato il distanziamento sociale che ha rischiato di produrre una conseguenza specifica che è la paura dell’altro, considerato talvolta possibile contagio e quindi pericoloso nemico. Paura che non è sparita tutt’oggi, neanche ora che siamo entrati in una fase più moderata dei divieti e che i dati epidemiologici sembrano più confortanti. Le risposte ce le stanno dando i bambini e adolescenti , basta semplicemente leggere attentamente tra le righe. Ci dicono che occorre produrre pensiero, cultura, e vedere la crisi come un’opportunità e non soltanto come una sciagura. Esprimersi, sostenere l’altro, dedicarsi alle proprie passioni, rispettare le regole per il benessere comune, sfruttare i momenti più difficili e complessi nella speranza di imparare qualcosa di nuovo e importante. Parole, comportamenti, pensieri che somigliano a semi. Semi capaci di germogliare nei terreni più aridi, di diventare piante e crescere prendendo dalla terra solo ciò che serve per poi, col tempo, restituire forza al mondo. E bellezza.
Il Pronto Soccorso Psicologico, presso le sue sedi e con i suoi operatori specializzati, è pronto a fornire sostegno a tutti quei bambini e adolescenti , che hanno bisogno di essere riconosciuti come persone con bisogni, risorse e capacità, compresa la capacità di capire e reagire ad alcune situazioni apparentemente troppo più grandi di loro. Inoltre è pronto a indicare agli adulti di riferimento le strategie piu adeguate per cercare, e trovare, le parole e i modi giusti. Solo così tutti, bambini e adulti, possono “elaborare” ciò che vivono in modo adeguato.
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