Articoli settimanali

Approfondimenti settimanali dei post pubblicati sulla pagina facebook Pronto Soccorso Psicologico Italia

23 Agosto 2023

Ludopatia: tra gioco d’azzardo e gambling

Partendo dalla parola ludopatia, che va ricercata in contenuti specifici di tipo psichiatrico e psicologico, il fine di questo articolo sarà quello  di rappresentare alcune dinamiche psicologiche di questa patologia, prima verrà analizzata l’origine della parola e il suo significato nel tempo , poi verrà delineata la suddivisione diagnostica psichiatrica, che ha di recente visto interessanti modifiche, per poi delineare alla fine  alcuni aspetti del funzionamento psicologico Il DSM 5 ha apportato interessanti modifiche nella concettualizzazione del disturbo, introducendo la classificazione del Disturbo da gioco d’azzardo tra i “Disturbi correlati a sostanze e Disturbi da addiction”, accostandolo così agli altri disturbi di tipo dipendente. Se da un lato il DSM facilita a fare una descrizione meticolosa del giocatore, dall’altro lato però non ci munisce un’interpretazione del funzionamento psicologico, che è articolato e non riconducibile solo a comportamenti manifesti. Successivamente verranno tracciate certe caratteristiche proprie del funzionamento dei giocatori d’azzardo, esaminando la dinamica soggiacente all’attivazione del circolo vizioso della dipendenza come rigorosamente connessa agli stati affettivi, spesso percepiti dai giocatori come cause di disturbo, tanto da dover essere allontanati tramite l’azione del gioco. Alla luce di quanto detto, la ludopatia verrà annoverata come un fallimento nell’ esecuzione della capacità di giocare, intesa come uno spazio intermedio in cui si esprimono mondo interno ed esterno. La dipendenza da gioco d’azzardo è così definita come espressione del fallimento di normalizzare e vivere con pienezza nel mondo reale il proprio mondo interno. La problematicità nella capacità di discernere, comprendere e sviluppare i propri stati emotivi presenti nei dipendenti da gioco d’azzardo comporta un’attenta valutazione al fine di prevenire ed intervenire.
24 Agosto 2023

Violenza di gruppo: alla ricerca degli alibi

E’ ormai assodato che normalità e anormalità si situano lungo un continuum e, quindi, se vogliamo veramente cambiare dobbiamo prendere coscienza dei nostri comportamenti quotidiani senza invocare nessun alibi ma, piuttosto, trovare il modo di costruire un nuovo umanesimo che attenzioni maggiormente i legami umani. Aristotele sosteneva che l’anima è il contenitore del corpo : un corpo senza anima è un qualsiasi oggetto da consumare e buttare cosi come hanno fatto i ragazzi di Palermo. Di questo tipo di cultura siamo tutti colpevoli nessuno escluso.
29 Agosto 2023

Sleep Texting

Oggigiorno, sempre più giovani sono colpiti da una nuova preoccupante sindrome chiamata sleep-texting, letteralmente "messaggio di sonno". Con tale termine ci si riferisce all'uso del telefono cellulare per inviare messaggi di testo rimanendo addormentati. Tale comportamento quasi automatico di rispondere ai "messaggi di testo" durante la notte interrompe il sonno e nel lungo termine provoca non pochi danni alla salute soprattutto degli adolescenti. In quest'articolo si analizzeranno i vari disturbi del sonno e si indagherà sulle origini e sul perché accade il fenomeno dello sleep-texting. Lo sleep-texting è realmente una parasonnia o è semplicemente un comportamento errato che influisce negativamente sulla qualità del sonno e conseguentemente sulla vita delle persone e degli adolescenti che sono considerati i più suscettibili a tale fenomeno?
5 Settembre 2023

Alle origini del benessere psicologico: tra mancanza, desiderio ed eudaimonia

La ricerca sul benessere psicologico ha origine antiche e ancora oggi il concetto  aristotelico di eudaimonia che letteralmente, significa “essere in compagnia di un buon demone” che, in apparenza, indica che il benessere può essere raggiunto da chi possiede una buona sorte. Per Aristotele  il benessere non corrisponde alla ricerca del piacere ma è il bene ultimo dell’uomo. Per raggiungerlo bisogna essere Agathoi    cioè diventare persone valide al fine di raggiungere il massimo grado di benessere ovvero l’eudamonia intesa come un’attività “dell’anima in accordo con l’eccellenza”.  Il presente lavoro partendo dalla considerazione che il benessere corrisponde ad una ricerca, a una tensione, un desiderio verso una felicità perduta   analizza le ricerche condotte in questo campo con una particolare attenzione alla prosocialità. Ciò che forse è mancato alle ricerche condotte nel campo dell’eudaimonia forse è ciò che Aristotele indicava come anima ovvero come qualcosa che precede la stessa esistenza individuale che dovrebbe essere ricercata all’interno della generatività e della storia generazionale.