a cura della Dott.ssa Daniela Cusimano, Psicologa Clinica, Coordinatrice Pronto Soccorso Psicologico Italia
“Orgasmo: il piacere della fine che pone fine al piacere.”
Giovanni Soriano
La disfunzione erettile è definita come la costante incapacità a raggiungere e/o mantenere un’erezione adeguata a portare a termine un rapporto sessuale soddisfacente. La disfunzione erettile viene classificata in psicogena e organica, anche se frequentemente la disfunzione erettile riconosce una causa mista (organica-psicologica).
La disfunzione erettile deve avere le seguenti caratteristiche,secondo i DSM V, presenti in tutti o quasi tutti i rapporti sessuali:
Una forte difficoltà ad ottenere l’erezione durante l’attività sessuale;
Una forte difficoltà a mantenere l’erezione per tutto il periodo di tempo dell’attività sessuale;
Una marcata diminuzione di rigidità erettile.
Ansia, depressione e stress cronico sono i tre nemici dell’erezione più importanti dal punto di vista psichico. L’anamnesi accurata di molti pazienti affetti da deficit erettivo mostra infatti come essi abbiano sofferto già in giovane età di deficit occasionali in risposta a stress, depressione, ansia o anche piccole quantità di alcool. Questa osservazione suggerisce che alcuni fattori di vulnerabilità siano presenti in molti soggetti durante tutta la vita e possano contribuire a spostare la bilancia della competenza erettiva tra funzione o deficit, agendo probabilmente come variabili indipendenti. Tali fattori di vulnerabilità funzionali includono sia i cosiddetti fattori psicogeni (con la loro coorte di aspetti intrapsichici, biochimici e relazionali) sia le alterazioni biochimiche secondarie ad alcool, dismetabolismi, droghe, farmaci, stress fisico e così via. Il modello interpretativo che più rispetta la realtà è quindi multifattoriale, in cui la diagnosi dei fattori predisponenti, precipitanti o di mantenimento, responsabili del deficit erettivo, è riferita a un modello di vulnerabilità in una prospettiva longitudinale.
Ci sono molti elementi che possono interferire sulla vostra vita sessuale e che potrebbero essere la causa principale della vostra disfunzione erettile psicologica.
È importante chiarire se il disturbo erettile si verifichi per una difficoltà personale, per un momento di preoccupazione o per una dinamica che coinvolge la coppia.
L’impotenza sessuale espone l’uomo ad una sofferenza e ad un carico emotivo e psicologico che risente moltissimo dell’ambiente sociale e culturale nel quale è cresciuto e vive.
L’ansia generata dal pensiero del problema, infatti, non fa che alimentare il problema stesso, così che l’individuo si trova in un circolo vizioso dal quale è sempre più difficile uscire.
L´ansia da prestazione è correlata al disturbo erettile, soprattutto tra i giovanissimi. In genere si riscontra nella fascia d’età tra i 20 e i 30 anni. E’ legata non solo alle prime esperienze sessuali, ma anche ai frequenti o troppo repentini cambi di partner. Puç nascere anche dall’importanza che l’uomo attribuisce al contesto ambientale in cui si trova e alla prestazione che deve portare a termine. Il risultato dell’atto che si deve compiere , può capitare in diversi ambienti della vita personale e professionale, è percepito esclusivamente in relazione al giudizio dell’altro.
L´ansia da prestazione è correlata al disturbo erettile. Chi soffre di questo tipo di ansia non riesce ad accettare un giudizio meno che perfetto dall’altra persona, anche se questa è l’altra metà di una coppia. Il minimo allontanamento dal giudizio totalmente positivo viene vissuto come assolutamente negativo.
Anche i problemi di coppia incidono nella prestanza erettiva dell’uomo. Le cause possono essere molteplici: i litigi che comportano una diminuzione di desiderio sessuale, la mancanza di comunicazione intima con il partner, difficoltà di tipo relazionale che sfociano in ambiguità di ruoli e quindi allontanamento dall’area erotica importante per la definizione della coppia.
Un ‘altra causa che si riscontra nelle persone con disfunzione erettile è un’ immagine di sé negativa e sottostimante ed una difficoltà di osservarsi come capaci, riconoscendosi qualità e limiti allo stesso modo, comporta inevitabilmente una difficoltà di espressione di piacere anche da un punto di vista fisiologico che può incorrere nella disfunzione erettile. Anche il senso di colpa, per essere e sentirsi inadeguato, per un atteggiamento sbagliato nei confronti di se stesso e/o del partner e così via, possono incidere sulla erezione;
Altro fattore da tenere in considerazione sono ì traumi emotivi, che sono soggettivi e quindi significativi per ogni singolo individuo, possono compromettere il normale funzionamento dell’erezione e quindi la qualità della erezione e del piacere sessuale. I traumi sono di diversa natura (lutto, trasloco, perdita di lavoro, abusi durante l’infanzia e in età adulta, perdita del partner, fine di una relazione) e tutti possono incorrere nella manifestazione della disfunzione.
È importante in questi casi l’approccio psicologico, che si occupa di lavorare sulle emozioni alla base della difficoltà dell’erezione, approfondisca le possibili cause di natura emotiva, le conseguenze, l’esordio e i fattori di rischio e, successivamente, fornisca alla persona strumenti, esercizi e compiti che lo possano aiutare a ridurre il sintomo e ad aumentare quindi il suo benessere al fine di migliorare la sua qualità di vita.
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