Essere “Social” nella Terza Etá

A cura della Dott.ssa Daniela Cusimano, Psicologa Clinica, Coordinatrice Pronto Soccorso Psicologico Italia

Essere “Social” nella Terza Etá

“Il cambiamento non può essere evitato. Il cambiamento fornisce le opportunità per le innovazioni. Ti da la possibilità di dimostrare la tua creatività.”
(KESHAVAN NAIR)

Se pensiamo agli anziani e alla tecnologia li potremmo considerare gli uni l’opposto dell’altra. A questo proposito infatti è ancora molto diffusa la credenza secondo la quale essi non possono entrare a far parte della tecnologia moderna: risulta difficile immaginare un signore anziano sulla settantina in grado di conoscere tutte le ultime applicazioni in voga del momento.

Invece sempre più spesso, oggigiorno, alcuni anziani usano PC e smartphone per navigare su Internet e comunicare con amici e parenti. Internet e i dispositivi elettronici, quindi, possono essere un “ottimo alleato” per poter passare le giornate con maggiore serenità, apportando di conseguenza benefici alla persona anziana.

Nella maggior parte dei Paesi occidentali la “solitudine” degli anziani è un tema su cui si sta sempre più ponendo attenzione e a cui si cerca di trovare una soluzione.
In un periodo di emergenza sanitaria come quello attuale, in cui l’isolamento sociale rappresenta un dovere a tutela di sè stessi e degli altri, la solitudine degli anziani si aggrava.
Le misure restrittive, come il distanziamento sociale, hanno fortemente penalizzato gli appartenenti a questa categoria, considerata tra le maggiori a rischio, confinandoli tra le mura di casa o nelle strutture ricettive dedicate:
“isolare un anziano, però, significa sia proteggerlo in questo momento, sia renderlo ancora più fragile e privo di una rete di sostegno a cui fare affidamento”.

La solitudine ha infatti conseguenze importanti sulla salute degli anziani, che diventano apatici e malinconici e sono portati a soffrire più facilmente di disturbi del sonno, di pressione alta e depressione, che si aggiungono ed amplificano le molte patologie croniche specifiche dell’invecchiamento, tra cui la demenza senile e l’Alzheimer.

In questo scenario si diffonde sempre più l’idea che la tecnologia possa aiutare l’anziano a reintegrarsi nel tessuto sociale e a superare l’isolamento, diventando uno strumento indispensabile non solo fra gli anziani autosufficienti, ma anche tra coloro che sono assistiti a domicilio o nelle strutture residenziali.

Attraverso i Social gli anziani di oggi possono ritrovare vecchi amici e informazioni importanti per semplificare la loro vita di tutti i giorni.
Soprattutto l’emergenza sanitaria che ha colpito il nostro paese, ha evidenziato come la tecnologia sia utile e quasi indispensabile anche per gli anziani assistiti a domicilio o nelle case di cura, rappresentando una vera e propria “finestra” sul mondo e un nuovo importante sistema di comunicazione e connessione con i propri familiari e/o con il sistema sanitario.

I principi su cui si fonda la tecnologia sono indipendenza, connessione e miglioramento di alcuni aspetti della vita di chi la usa (e quindi anche dell’anziano che lo fa), che si intrecciano continuamente e permettono: la diminuzione di ansie e paure provocate dalla solitudine; il contatto con i membri della famiglia e con gli amici; l’offerta di spunti e idee per affrontare un tempo che non passa mai; la possibilitá di trovare aiuto e informazioni per fare fronte alle necessità della vita quotidiana; il poter utilizzare dispositivi di allarme, di geo localizzazione, e il sistema di notifiche per i farmaci; la possibilità di accedere ad applicazioni e video per allenare la mente o fare qualche esercizio fisico; l’imparare cose nuove e riscoprire interessi; il prenotare una visita medica o dei farmaci.
Inoltre, l’uso della tecnologia non ha solo messo in collegamento le persone, ma ha creato vere e proprie “comunità virtuali” dove poter trovare o scoprire volti, sorrisi e parole di conforto; tutti elementi ancora piú importanti per le persone anziane.

Tutto ciò riporta però all’altro grande tema su cui ci si deve confrontare nel momento in cui si affronta l’argomento “anziani e tecnologia”, e cioé l’accessibilità a questo mondo e la loro formazione digitale.
Apprendere come funziona il mondo digitale e imparare ad utilizzare anche un semplice smartphone permette all’anziano di svolgere un’attività mentale, di allenare la concentrazione e, soprattutto, di favorire uno “scambio intergenerazionale” per invecchiare in modo sano e attivo.

Per fare questo però è necessario promuovere un nuovo tipo di “assistenza digitale” agli anziani in grado di risvegliare l’interesse e di farne comprendere le potenzialità.
La tecnologia, per essere utilizzata dagli anziani (in particolare dai più fragili), non può essere solo uno strumento offerto, ma necessita di facilitatori della comunicazione, ovvero di persone che sostengano e accompagnino la persona anziana nell’utilizzo della stessa, in modo da renderli a poco a poco autonomi. Ecco allora che proprio oggi molti nipoti, volontari, operatori sanitari e tantissimi assistenti familiari a domicilio hanno assolto a questo ruolo.

“La tecnologia per gli anziani è un settore di cui si riconosce la necessità oggi ancor più di ieri ed è tra quelli con più potenzialità di sviluppo e con un mercato sempre più in crescita perché, se Internet è considerato uno dei più potenti strumenti di inclusione intergenerazionale, probabilmente sono proprio gli anziani che hanno maggior diritto di beneficiarne, ma questo potrà diventare possibile solo se essi non verranno lasciati soli nell’approccio a questo mondo inizialmente nuovo e sconosciuto”.
Ecco che allora, soprattutto i familiari e gli amici, dovranno “educare” con molta pazienza e serietà ad un uso dei dispositivi tecnologici, indicando anche i rischi legati a ciò.

Oggi dovrebbe essere impensabile da parte di tutti “non stare al passo con i tempi”, visto che il prezzo da pagare è rimanere “tagliati fuori” da una porzione di conoscenza e di esperienza oramai divenuta indispensabile, e non poter usufruire delle risorse che la rete offre.
Purtroppo però continuano ad essere numerosi gli anziani che “resistono” nel non voler accedere a questo mondo, e continuano a vedere di cattivo occhio le nuove tecnologie, non riuscendo ad apprezzarne i lati positivi, e contribuendo al fenomeno dell’”analfabetismo tecnologico”.

Il Pronto Soccorso Psicologico-Italia a favore e a sostegno di una piena alfabetizzazione digitale, anche e soprattutto nell’ottica del fatto che la tecnologia rappresenta un panorama pieno di possibilità alternative e aggiuntive, delle quali sarebbe opportuno che, in virtù di quanto detto prima, anche gli anziani potessero usufruire.

Dott.ssa Daniela Cusimano, Psicologa Clinica, Coordinatrice Pronto Soccorso Psicologico Italia

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