A cura della Dott.ssa Vera Cantavenera, Psicologa Clinica, Coordinatrice sede Agrigento PSP-Italia
Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. (Toro Seduto)
Abstract
A new social phenomenon is spreading among the very young and it is Textotunism. This behavior risks seriously damaging friendship relationships. It is in fact a toxic behavior aimed at calling a friend only when you need him, without trying to maintain a balanced relationship based on trust and reciprocity. In this examination, therefore, we will deal with this current phenomenon, which must make us reflect on the quality and authenticity of the bonds we weave and, its consequences, how to deal with it to safeguard true and healthy friendships. We will therefore also analyze the importance of friendship and its change in the modern era, underlining the most common risk for friendship relationships, such as “textotunism”.
Riassunto
Un nuovo fenomeno sociale dilaga fra i giovanissimi ed è il Textotunismo. Questo comportamento rischia di ledere gravemente le relazioni amicali. Esso è di fatto un comportamento tossico atto a sentire un amico solo quando si ha bisogno di lui, senza cercare di mantenere una relazione bilanciata basata sulla fiducia e sulla reciprocità. In questa disamina dunque si tratterà di questo fenomeno di attualità, che ci deve far riflettere sulla qualità e autenticità dei legami che tessiamo e, le sue conseguenze, il come affrontarlo per salvaguardare le vere e sane amicizie. Si analizzerà, dunque, anche l’importanza dell’amicizia e il suo cambiamento nell’era moderna sottolineando del rischio più consueto per le relazioni amicali, quale appunto il “textotunismo”.
Introduzione
Nell’era delle nuove tecnologie, in un mondo in cui la comunicazione è divenuta sempre più digitale e istantanea, il Textotunismo si manifesta come un nuovo fenomeno sociale che dilaga tra i giovani e non e intacca la natura delle nostre amicizie.
Con tale termine, derivante dall’ unione tra il sostantivo “testo” e il sostantivo “opportunismo”, si suole indicare un comportamento tossico per le relazioni amicali. Di fatto, tale condotta che consiste nel sentire un amico solo quando si ha bisogno di lui, senza cercare di mantenere una relazione bilanciata basata sulla fiducia e sulla reciprocità, solleva importanti questioni sull’impatto che alcuni “anomali” SMS hanno sulle relazioni che ognuno di noi instaura con gli amici.
In questa disamina dunque, si analizzerà di questo fenomeno di attualità, che ci deve far riflettere sulla qualità e autenticità dei legami che tessiamo e, le sue conseguenze, il come affrontarlo per salvaguardare le vere e sane amicizie.
Pertanto si disquisirà del significato che assurge il “Textotunismo”, delle ripercussioni che può avere sulle relazioni e di come i messaggi telefonici/whatsapp possono influire su questo fenomeno acuendolo. Ed ancora si analizzerà del come poterlo contrastare, a partire dall’analisi del fatto che ciascun individuo ha bisogno di relazionarsi e che l’amicizia è un valore importante che tuttavia oggi si sta perdendo ed è raro trovare persone sincere cui fidarsi che possono realmente essere considerate amiche.
Partendo così, dall’analisi del bisogno naturale che l’uomo avverte , cioè quello di stare in contatto con l’Altro, essendo esso parte essenziale del definirsi della nostra identità, si analizzerà via via , in questo testo, l’importanza dell’amicizia e al contempo il suo cambiamento nell’era moderna e dunque del fenomeno del “textotunismo”.
Considerazioni
L’avvento dei social network ha modificato radicalmente la nostra vita e il nostro modo di relazionarci. E se da una parte l’evoluzione tecnologica è divenuta una risorsa dall’altra ha generato minacce non di poco conto per le relazioni in generale e nello specifico del fenomeno di che trattasi, di quelle amicali. Oggi basta un click per trasformare qualcuno, anche un perfetto sconosciuto in “amico”. Tuttavia, un amico non può essere consideratao tale se non si è instaurato un legame intimo, di condivisione, rispetto e fiducia, tale per cui suoi social l’amicizia è da considerarsi effimera. Verosimilmente un amico è tale se il legame emotivo che si sviluppa tra le persone è basato sul sostegno reciproco. Indubbiamente un comportamento volto a sfruttare il sentimento dell’amicizia è manipolativo e disonesto sempre, e al di là che si manifesti nel contesto virtuale piuttosto che nel reale se si palesa attraverso l’uso delle emozioni e della fiducia di un amico per ottenere vantaggi personali senza preoccuparsi del benessere dell’altro è segno inconfutabile di un tradimento. È proprio ad un’amicizia parassitaria che ci riferiamo quando utilizziamo il termine textotunismo. Questa nuova tendenza che, oggi più di ieri, dilaga fra i giovani e non, è caratterizzata dalla consuetudine di alcuni di contattare i propri amici solo quando hanno bisogno di qualcosa. Al di fuori di questi momenti opportuni, gli scambi sono inesistenti o superficiali. Tale comportamento crea un’interferenza nella comunicazione che non risulta più essere né costante né bilaterale, piuttosto trascura l’importanza di condividere quei momenti felici o semplicemente quegli istanti in cui ci si soffermava a chiedersi come stiamo.
Questo comportamento è spesso una combinazione di convenienza ed egoismo, facilitato maggiormente oggi, dalle nuove tecnologie e soprattutto dalla rapidità e dall’accessibilità dei messaggi di testo.
Quest’ultimi sono, oggi, e ciò è innegabile un mezzo di comunicazione centrale, soprattutto tra i millennials e la generazione Z. Gli SMS, di fatto, contribuiscono a mantenere un contatto rapido ed efficiente con l’Altro in generale. Tuttavia, quando vengono utilizzati come strumento principale o esclusivo con chi per noi dovrebbe rappresentare una persona speciale, cioè vengono utilizzati in un’amicizia, possono contribuire anche all’insorgenza del textotunismo. Di fatto, l’inoltro di un SMS ad un amico, impoverisce la relazione facendola divenire manchevole di spontaneità, sincerità e veridicità intima e profonda, piuttosto che la ricerca di un dialogo “vis a vis”, che crea sinergia e reciprocità.
Verosimilmente la vittima del textotunismo prova un senso di delusione profonda che ha un impatto emotivo significativo sulla persona. La percezione e poi la consapevolezza di essere una valida e conveniente opzione piuttosto che un vero amico può condurre la vittima ad isolarsi e ad avvertire un senso di frustrazione e perdita di fiducia. Tale comportamento può altresì, dal punto di vista sociale, sfaldare il concetto di sostegno sociale, che rappresenta una delle componenti chiave delle relazioni sane. Questo atteggiamento nel lungo termine, innesca una dinamica alquanto tossica per la persona che lo subisce, svalutandola e facendola sentire un essere inutile e fallito, il tutto ovviamente, nel contesto amicale, risulta essere molto doloroso.
È possibile asserire con certezza che l’amicizia ai tempi dei social media ha subito cambiamenti significativi. E se da un lato, i social ci permettono di rimanere in contatto costante con chi conosciamo seppur distante e anche di fare nuove “amicizie” e condividere esperienze e scoprire interessi comuni. Dall’altro, possono anche influenzare la qualità delle relazioni, portando a superficialità, confronti nocivi e una diminuzione della comunicazione faccia a faccia. È importante dunque, trovare un equilibrio tra l’uso dei social per mantenere le amicizie e il mantenimento di relazioni autentiche e significative nella vita reale, piuttosto che permanere nel virtuale e innescare meccanismi riconducibili ad un comportamento nocivo come per l’appunto il Textotunismo. Di fronte a simili comportamenti è opportuno assumere una posizione atta a mostrare onestamente le proprie emozioni e l’intenzionalità
della relazione. È importante dunque intraprendere un dialogo con l’amico in questione e discutere su come la relazione si è evoluta e sulle aspettative di entrambi. Questo può aiutare a ristabilire una sana è più equilibrata relazione, in cui il sostegno e gli scambi sono reciproci. Non necessariamente bisogna subito porre fine all’amicizia, ma piuttosto lavorare insieme per ricostruire legami solidi e sinceri.
Conclusione
Volendo concludere è bene ricordare che l’amicizia tradizionalmente viene definita come un legame affettivo e reciproco tra persone basato su fiducia, sostegno reciproco, comprensione e condivisione di interessi comuni. Oggi, con l’avvento dei social media e della comunicazione digitale, l’amicizia ha acquisito nuove sfumature. Come precedentemente disquisito alcuni sostengono che le piattaforme social facilitano il mantenimento dei legami e l’espansione del cerchio sociale, altri ritengono che le interazioni online sono più superficiali e meno autentiche rispetto ai rapporti personali offline. Pertanto, l’amicizia oggi può essere vista come un mix di connessioni fisiche e virtuali, con sfide e opportunità uniche nel mondo digitale contemporaneo. Ma bisogna fare attenzione a riconoscere preventivamente i segni del cosiddetto textotunismo al fine di preservare relazioni amicali sane. Tutti dovremmo infatti tendere e aspirare ad avere amicizie equilibrate e arricchenti. Per garantire quanto appena scritto, la chiave di svolta deve essere anzitutto cercare di coltivare uno scambio onesto e reciproco, tra le persone e con le persone sia esso vissuto nel virtuale che nel reale. Tenendo sempre a mente che la tecnologia deve servire a rafforzare i nostri legami, non a indebolirli. E che i social è vero sì, che possono alterare la qualità delle relazioni personali, con una prevalenza di interazioni filtrate attraverso le piattaforme digitali e dunque superficiali. Ma è vero anche che, no ne possiamo fare a meno e che sono diventati i mezzi di comunicazione centrali, immediati e che facilitano di gran lunga la comunicazione stessa permettendoci di rimanere in contatto anche a distanza.
In sintesi, i nuovi media rischiano di diventare dannosi rendendo i rapporti monotoni e artificiali e il Textotunismo è un fattore che contribuisce altresì a intossicare l’amicizia. Ma è certo che ad oggi, quando non è possibile incontrarsi o stare insieme, i social sono più efficienti delle lettere, dei piccioni viaggiatori e persino delle mail per farci sentire la presenza di chi ci è affezionato, in altre occasioni, però, possono diventare dannosi perché limitano gli incontri personali e l’amicizia rischia di diventare monotona, artificiale per non dire vuota. Per i giovanissimi un’amicizia esclusivamente virtuale dal loro punto di vista può rivelarsi più solida e sicura di una reale, ma gli esperti pensiamo che tale convinzione sia illusoria. Le amicizie virtuali sono piacevoli e divertenti, ma un vero amico è colui che anche lontano sa ascoltare e capire i tuoi stati d’animo, colui che ha voglia di farti sorridere e di renderti le giornate più briose offrendoti aiuto, sostegno, consiglio e complicità.
“L’amicizia è un legame autentico ed è per questo che va vissuta fino in fondo, assaporandone i momenti di gioia o delusione.”
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Bibliografia
– Alberoni, F., L’amicizia, Milano 1986.
– Annas, J., Plato and Aristotle on friendship and altruism, in “Mind”, 1977, LXXXVI, 344, pp. 532-554.
– Aubert, V., Arner, O., On the social structure of the ship, in “Acta sociologica”, 1959, III, pp. 200-219.
– Aristotele, Etica Nicomachea, libri VII e VIII.
– Banfield, E. C., The moral basis of a backward society, New York 1958.
– Dizionario di filosofia Treccani alla voce corrispondente.
– Wolf, E. R., Kinship, friendship, and patron-client relations in complex societies, in The social anthropology of complex societies (a cura di M. Banton), London 1966, pp. 1-22.
– Simona Argentieri, amicizia in Enciclopedia dei ragazzi, Treccani (2005)
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