a cura della Dott.ssa Patrizia Santagati, Psicologa Clinica, Pronto Soccorso Psicologico Italia
A volte incontrerai te stesso. Per via di uno specchio, di una vetrina, di uno sguardo diverso, di un giudizio più severo che credevi fosse destinato ad altri e che invece, puntuale, fedele, parlerà di te. E allora avrai due scelte: o farai finta di niente e continuerai ad indossare la tua maschera oppure prenderai coscienza di chi sei. E sarà il lavoro più difficile. Quello che può portare alla saggezza o al deserto. (Fabrizio Caramagna)
Abstract
Identity, to be understood as a cognitive representation of the self, is a concept of primary importance in the vast field of human sciences. It develops in the course of human existence through a dynamic process of “building” and “reconstruction”, constantly influenced by social interactions and individual experiences. In particular, during the adolescent phase, individuals are called upon to undertake an exploration of countless potential identities, as well as to make choices of significant significance for their future. The fruitful resolution of this search for identity leads to the formation of a cohesive and stable sense of self.
Riassunto
L’identità, da intendersi quale rappresentazione cognitiva del Sé, costituisce un concetto di primaria importanza nel vasto ambito delle scienze umane. Essa si sviluppa nel corso dell’esistenza umana attraverso un processo dinamico di “edificazione” e “ricostruzione”, costantemente influenzato dalle interazioni sociali e dalle esperienze individuali. Il contesto sociale e culturale in cui l’individuo è immerso influisce in modo significativo sul processo di costruzione dell’identità. Le scelte compiute durante l’adolescenza, spesso di rilevante portata, contribuiscono in modo determinante alla formazione dell’identità adulta. La capacità di esplorare e integrare le diverse sfaccettature del Sé è, pertanto, una competenza fondamentale per affrontare le sfide della vita.
Introduzione
L’identità personale, esaminata attraverso una lente psicologica, si delinea come un costrutto intrinsecamente dinamico e poliedrico, il quale trae origine dall’intersezione tra l’auto-rappresentazione e l’etero-rappresentazione. Per tale motivo, l’individuo si configura tanto come soggetto attivo nella genesi della propria identità, quanto come oggetto delle rappresentazioni sociali e culturali. L’analisi dell’identità impone la necessità di considerare una pluralità di dimensioni, tra le quali spicca, in primo luogo, quella corporea, che costituisce un fondamento di indiscutibile rilevanza. Il corpo, seguendo l’impostazione fenomenologica di Mounier(Personalismo,37,1964), è << il luogo privilegiato di incarnazione dell’essere umano, nel quale si realizza l’unità tra corporeità e spiritualità. Esso rappresenta il punto di contatto tra l’individuo e il mondo, mediando le relazioni interpersonali e le esperienze del mondo esterno>>. L’immagine corporea intesa come rappresentazione cognitiva ed affettiva del proprio corpo, si rivela un elemento imprescindibile nell’articolazione dell’identità personale. A seguire, l’identità sessuale emerge quale costrutto multidimensionale, comprendente tanto il sesso biologico, influenzato da fattori genetici e ormonali, quanto l’identità di genere, la quale attiene al vissuto soggettivo di essere maschio, femmina o altro. L’identità sessuale, l’orientamento sessuale e il ruolo di genere si configurano, assieme alla dimensione corporea, come i principali elementi costitutivi dell’identità di genere. Non meno rilevante si presenta la questione dell’autostima, intesa come la valutazione soggettiva del proprio “valore”. L’influenza di tale autovalutazione sulle modalità di interazione con l’ambiente circostante e sulle prestazioni individuali risulta di considerevole importanza. Un livello di autostima adeguato tende a favorire la percezione di auto-efficacia e resilienza, al contrario, una autostima ridotta può dar luogo a fenomeni di evitamento, ansia e scarsa motivazione. Nel contesto dell’esperienza umana, il bisogno di riconoscimento, inteso come la necessità di essere visti e convalidati nella propria esistenza, si presenta come una dimensione fondamentale. Il contesto socio-culturale, con la sua complessa rete di significati e valori, funge da matrice fondamentale per lo sviluppo dell’identità individuale. In questo scenario, il nostro progetto di vita si costruisce progressivamente, giorno dopo giorno, attraverso un incessante dialogo tra le nostre aspirazioni e le opportunità che il mondo ci presenta. In questo modo, la nostra identità si intreccia con le influenze esterne, dando vita a un percorso unico e personale di realizzazione e crescita.
Considerazioni personali
L’adolescenza rappresenta un processo di rimodellamento, caratterizzata da una concomitante maturazione biologica e psicologica che può generare un senso di disorientamento, ma al tempo stesso di scoperta di sé. La ricerca di una nuova identità, intrecciata con la pressione sociale a conformarsi a canoni estetici di “inarrivabile” perfezione, suscita un intenso e profondo stato di disagio e incertezza. L’adolescente, alle prese con un corpo che muta rapidamente e in modo inatteso, si trova a dover intraprendere un delicato processo di negoziazione con la propria “essenza” e con il contesto circostante. Il confronto con i pari e l’osservazione riflessa nello specchio si trasformano in strumenti imprescindibili per la comprensione e l’accettazione di tali trasformazioni, frequentemente percepite come una minaccia all’integrità personale. Tuttavia, il timore di non conformarsi agli standard estetici imposti dalla società, unitamente alla paura di non essere accolto dalla cerchia dei coetanei, alimenta un profondo e radicato senso di inadeguatezza e insicurezza. Questo desiderio di essere riconosciuti non si limita a una mera aspirazione individuale, ma si intreccia profondamente con le relazioni sociali e l’identità personale. Infatti, il riconoscimento da parte degli altri contribuisce non solo a rafforzare l’autostima e il senso di appartenenza, ma svolge anche un ruolo cruciale nella costruzione della propria narrativa esistenziale. Ogni individuo, sin dalla nascita, è in cerca di segnali di approvazione e accettazione che possano convalidare la propria presenza nel mondo. Tale bisogno può manifestarsi attraverso diversi ambiti: dall’affetto e dall’approvazione dei familiari e degli amici, fino al riconoscimento professionale e sociale. La mancanza di riconoscimento può dar luogo a sentimenti di isolamento, insoddisfazione e, in ultima analisi, a una crisi identitaria. Tuttavia, il riconoscimento non si limita alla sfera individuale, ma si estende all’ambito sociale e culturale. La società, infatti, costruisce la nostra identità attraverso meccanismi di riconoscimento e valorizzazione dei propri membri, creando un legame profondo tra l’individuo e il collettivo. Nondimeno, il “riconoscimento reciproco” rappresenta un elemento fondamentale per la costruzione di comunità coese e inclusive, in cui ogni individuo può esprimere il proprio potenziale e contribuire attivamente al bene comune, favorendo la creazione di un tessuto sociale più forte e resiliente.
Invertendo la prospettiva, potremmo forse riconsiderare la cosiddetta “crisi adolescenziale” non come un mero stato di disagio e confusione, bensì come una preziosa opportunità di crescita e di evoluzione personale?
Si….invece di focalizzarci esclusivamente sugli aspetti problematici dell’adolescenza, sarebbe più proficuo indagare le potenzialità e le risorse che i giovani mettono in campo per affrontare le sfide di questa delicata fase della vita. La crisi, pur rappresentando inevitabilmente un disagio iniziale, può essere intesa come un catalizzatore di profondi cambiamenti, un’occasione per ridefinire i propri obiettivi e ri-orietare le proprie energie verso nuovi traguardi. In tal senso, essa rappresenta un momento di transizione, un passaggio obbligato verso una nuova fase di sviluppo, caratterizzata da una maggiore consapevolezza e resilienza. La risoluzione positiva di questa crisi identitaria porta allo sviluppo di un senso coeso e stabile di sé. Il dilemma si presenta in tutta la sua complessità quando una crisi, anziché risolversi in tempi ragionevoli, si protrae nel tempo, evolvendo in una condizione “patologica” che impedisce all’individuo di trovare le risorse necessarie per superarla. Tale situazione può generare un senso di impotenza e confusione, minando la stabilità e la serenità dell’individuo stesso. In contesti così delicati e critici, l’educazione assume un’importanza fondamentale, non soltanto come strumento di trasmissione di conoscenze, ma come un mezzo essenziale per fortificare l’identità personale. Infatti, attraverso un percorso educativo mirato, è possibile evitare stati di disorientamento e smarrimento, favorendo al contempo lo sviluppo di un sano Sé. L’educazione non è solo un modo per sfuggire alle difficoltà, ma rappresenta una base fondamentale per sviluppare una chiara comprensione di sé e una resilienza che ci permette di affrontare le sfide con maggiore determinazione e lucidità.
Conclusioni
L’adolescenza, quindi, non deve essere interpretata come una “sfida”, bensì come un periodo di transizione e metamorfosi. Attraverso le varie crisi, il giovane è impegnato nella costruzione della propria identità, cercando di dare risposta alla domanda: Chi sono io?. In questo cammino, l’adolescente si sforza di connettere il proprio passato con il futuro, creando una continuità tra il mondo infantile e quello adulto. Le emozioni degli adolescenti si rivelano intense e frequentemente contraddittorie. L’impulsività e le scelte infelici costituiscono parte integrante di questa fase. Il bisogno di riconoscimento e appartenenza si fa palpabile e si manifesta in ogni relazione: con i genitori, i coetanei, l’istituzione scolastica e la società nel suo complesso. Così, anche le relazioni interpersonali rappresentano il fulcro della fase adolescenziale e risultano fondamentali per la costruzione di un’identità solida e per il raggiungimento dell’autonomia. Attraverso tali relazioni, l’adolescente sviluppa “fedeltà” e stabilità, lasciandosi alle spalle le incertezze proprie della pubertà e imparando a gestire le proprie emozioni.
Bibliografia
Erikson, E. H. (2018). I cicli della vita. Continuità e mutamenti. Armando Editore
Mounier, E. (1964). Il personalismo. Editrice AVE.
Palmonari, A. (2011). Psicologia dell’adolescenza. Il Mulino
Dott.ssa Patrizia Santagati, Psicologa Clinica, Pronto Soccorso Psicologico Italia
This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.
Cookie strettamente necessari
I cookie strettamente necessari dovrebbero essere sempre attivati per poter salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie.
Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze. Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie.